
I caschi da lavoro sono uno dei dispositivi di protezione individuale più importanti in un cantiere o in una fabbrica. Proteggono la testa da eventuali oggetti in caduta e dagli urti, soprattutto quando si deve lavorare in luoghi stretti o angusti.
Si è detto che sono un dispositivo di protezione individuale molto importante, ma il loro uso è anche un obbligo di legge per la sicurezza sul luogo di lavoro, che è un vero e proprio diritto dei lavoratori perché gli permette di svolgere la propria attività con la giusta serenità ma soprattutto riportando a casa la pelle. I caschi da lavoro sono un parte importante della sicurezza sul lavoro, ma la legge stabilisce numerose prescrizioni da attuare a seconda del tipo di attività. Questo perché è ancra molto alto il numero di morti e di infortuni sul luogo di lavoro.
In Italia come va
Ogni anno nel nostro Paese si contano circa 600 mila incidenti sul lavoro: questo numero riguarda incidenti che provocano danni temporanei alla salute delle persone, ma purtroppo a volte si verificano casi anche più gravi.
Nei primi otto mesi del 2021, secondo i dati Inail che sono stati resi noti alcune settimane fa, in Italia ci sono state oltre 349 mila denunce di infortunio sul lavoro (+ 27 mila rispetto allo scorso anno, ossia l’8,5 per cento in più); 772 invece sono stati i decessi. E purtroppo il fenomeno non accenna a diminuire.
Cosa sono i Dpi
Dpi è l’acronimo che indica i dispositivi di protezione individuale: si tratta di strumenti particolari e specifici, tutti certificati, ciascuno per il tipo di lavoro nel quale debbono essere impiegati, che vengono forniti ai lavoratori dalle aziende per svolgere la propria attività in piena sicurezza. Il loro utilizzo è obbligatorio ed è regolamentato dalla legge nazionale. Si tratta per la maggiore di caschi da lavoro, guanti, scarpe rinforzate, copricapo vari, camici e tute.