Con la terminologia lavorazioni di rettifica si intendono quei tipi di lavori che prevedono l’utilizzo di una mola composta da un determinato tipo di materiale, il materiale abrasivo, che permetta l’abrasione della superfice; dunque, attraverso questo strumento è possibile rimuovere la giusta quantità di materiale dalla superfice dell’oggetto sottoposto all’operazione, il tutto con un’altissima precisione.

Esistono diversi tipi di rettifica che si differenziano fra di loro per determinati tipi di caratteristiche: si distinguono in base alla tipologia di macchina adoperata per tale operazione; vengono discriminate in base al tipo di superfici che vengono poste sotto lavorazione e anche in base al modo e alla direzione in cui viene mossa la mola.

Proprio in base al metodo utilizzato per l’operazione di rettifica esistono diversi modelli di superfici che si possono ottenere: se, per esempio, viene adottato il metodo di rettifica a tondo o cilindrica allora la superfice che ne esce sarà di tipo cilindrica o conica.

Ovviamente, è molto importante in questo lavoro la macchina che si utilizza per svolgerlo; anche in questo caso esistono molti tipi di macchine e si differenziano fra di loro sempre in base al lavoro che si deve svolgere ed al tipo di rettifica che si deve eseguire: se riprendessimo l’esempio esposto poco fa, in questo caso dovremmo operare utilizzando una rettificatrice, tale è il nome della macchina utilizzata per questi lavori, in tondo. 

Una tipologia di rettifica molto diffusa è la rettifica senza centri

Questa tipologia di rettifica consente di lavorare in modo altamente preciso elementi o particolari di piccolo diametro ma, al contempo, lunghi. La rettifica senza centri ha la caratteristica particolare che le permette di presentarsi con due moli, che hanno diversa grandezza, con i conseguenti assi di rotazione disposti in modo preciso e parallelo: la mole più grande si occupa della lavorazione dell’oggetto, mentre la piccola lo sposta e porta verso la grande.