
La ristorazione collettiva: come gestirla in azienda? La ristorazione collettiva è la possibilità di offrire un pasto completo in luoghi adibiti nei luoghi di lavoro o di studio. Infatti, il servizio si rivolge a:
- mense scolastiche e aziendali;
- refettori;
- attività pubbliche con servizio di ristorazione privato.
La ristorazione di questo tipo prevede un’organizzazione basata sul numero delle persone. Può essere una soluzione efficiente quando il datore di lavoro non utilizza i buoni pasto e non vuole che i dipendenti vadano fuori a mangiare qualcosa, o ancora si portino il cibo da casa.
Per gestire tutto al meglio, è importante rivolgersi a una ditta specializzata. Il datore di lavoro non avrebbe comunque il tempo di trovare dei fornitori, gestire le scadenze del cibo, farlo cucinare e organizzare eventuali residui di cibo.
Una ditta specializzata, invece, non solo fa tutto questo, ma si occupa anche di collaborazioni con fornitori locali. In questo modo, circola anche l’economia. La ristorazione collettiva non perde di vista il gusto e le calorie.
Da un lato, si cerca di proporre una dieta più salutare possibile. Dall’altro, si offrono piatti di gusto. Così, si riesce ad accontentare tutto. Il cibo viene proposto in pratici contenitori, da buttare dopo l’utilizzo. Così, anche lo smaltimento è agevolato.
Nell’organizzazione, si tiene anche conto delle eventuali mancanze. Per esempio, si utilizza l’espressione pescato del giorno, quando si usa il pesce. Così, se mancano i calamari, per esempio, si può scegliere un altro tipo di pesce, con la certezza di averlo fresco e pronto in mensa.
Così, il datore di lavoro dimostra anche di tenerci alla salute dei dipendenti e di favorire non solo le strutture del territorio, ma anche le persone. La cura è anche per l’ambiente, perché si evitano gli sprechi e si permette a tutti di non spostarsi per poter mangiare qualcosa.
Per ulteriori informazioni e preventivi, si può fare riferimento a una società specializzata nella ristorazione collettiva.