
Cos’è la consulenza psicologica e come funziona
Porsi la domanda cos’è la consulenza psicologica e come funziona è molto comune. La consulenza psicologica, infatti è una modalità di intervento specifico che lo psicologo utilizza per definire la problematica del proprio paziente e le possibili risorse per affrontarla. Durante la consulenza psicologica si pone al centro delle varie sedute il problema evidenziato dal paziente, cercando di identificare anche le possibili connessioni tra questo e il contesto sociale culturale in cui la persona vive.
Una consulenza psicologica viene sviluppata generalmente in un numero definito di incontri, al termine dei quali il paziente può decidere quali strategia adottare, compresa la scelta se avvalersi o meno di un successivo percorso di sostegno psicologico con un professionista. Per chi ancora si sta chiedendo cos’è la consulenza psicologica e come funziona, è un intervento che si pone obiettivi specifici, rivolti individuazione del disturbo e di conseguenza la promozione del benessere. In parole povere rappresenta un supporto, limitato nel tempo, che si focalizza sull’analisi della situazione problematica che genera disagio o disturbi.
Si tratta di una forma di psicoterapia, poiché la consulenza psicologica ha obiettivi, tempi, metodi e modalità di attuazione molto diversi. Il principale focus che si pone è quello di accrescere il benessere del paziente e migliorarne la qualità della vita. Tutto ciò viene fatto attraverso lo sviluppo dell’autoconsapevolezza, l’accettazione delle emozioni e dell’incremento delle risorse personali. In questo senso il ruolo dello psicologo è semplicemente quello di facilitare il lavoro del proprio paziente affinché sviluppi la capacità di aiutarsi da solo.
Gli incontri necessari per sostenere una buona consulenza psicologica sono circa una decina, ciascuno della durata di poco meno di un’ora. Durante queste sessioni lo psicologo cerca di identificare, spiegare e soprattutto ridimensionare agli occhi del paziente le problematiche da esso accusate. Al termine il paziente è in grado di comprendere e gestire autonomamente le proprie difficoltà.